Calendario scientifico marzo 2025

Anomalie della fibrinolisi nel long COVID

Qual è il ruolo dei microcoaguli nel long COVID?

Sono presenti ma non hanno alcun effetto.

Innescano processi infiammatori cronici e possono bloccare piccoli vasi sanguigni causando danni o disfunzioni degli organi.

Supportano la risposta immunitaria.

Congratulations!

That's the correct answer!

Sorry! That´s not completely correct!

Please try again

Sorry! That's not the correct answer!

Please try again

Notice

Please select at least one answer

CONTESTO SCIENTIFICO

Patologia del long COVID

Il long COVID, una conseguenza post-acuta di un’infezione grave da COVID-19, si presenta con un ampio spettro di sintomi persistenti recidivanti e livelli variabili di danno d’organo, che possono essere asintomatici o emergere come eventi acuti quali attacchi cardiaci, ictus o infezioni ricorrenti. I meccanismi patogenetici sottostanti sono complessi. Alla base di questi sintomi è l’endotelite trombotica che causa una disfunzione vascolare diffusa.

Considerare questa patologia vascolare come una conseguenza della COVID-19 acuta è essenziale per comprendere le anomalie vascolari osservate nel long COVID, che evidenziano il ruolo essenziale del danno vascolare in entrambe le fasi della malattia. L’endotelite trombotica persistente potrebbe essere la probabile patologia primaria che innesca il decorso cronico del long COVID, con l’endotelio vascolare disfunzionale come fonte di “microcoaguli fibrinaloidi” costituiti da molecole di fibrina/fibrinogeno che hanno subito una trasformazione strutturale in una struttura amiloide.

Questi microcoaguli fibrinaloidi sono piccoli coaguli di sangue che contengono molecole di fibrinaloidi, altre molecole o altre proteine intrappolate. Questi microcoaguli si dimostrano resistenti alla dissoluzione in quanto sono formati non solo da molecole proinfiammatorie come la siero amiloide A ma anche da α2-antiplasmina e dall'inibitore dell'attivatore del plasminogeno, che impediscono la dissoluzione dei coaguli da parte della plasmina, l’enzima chiave della fibrinolisi.

L’endotelite trombotica, inoltre, provoca la riduzione della densità o del numero dei capillari (chiamata “rarefazione capillare”). Quando combinata con i microcoaguli fibrinaloidi circolanti, questa rarefazione capillare può determinare uno squilibrio tra il ridotto apporto e il maggiore fabbisogno di sangue, specialmente durante l'esercizio fisico, e potenzialmente spiega una buona parte dei sintomi e della patologia del long COVID [1,2].

Diagnosi

Attualmente la diagnosi di long COVID si basa principalmente sui sintomi che il paziente lamenta, seguiti dalla valutazione dell’anamnesi, esame obiettivo, esami del sangue, studi di imaging e/o test funzionali, a seconda dei sintomi descritti [3]. Parametri di laboratorio come D-dimero, fattore di von Willebrand, ADAMTS-13 e trombomodulina solubile, insieme a metodologie basate sulla citometria a flusso per caratterizzare le cellule immunitarie e identificare, caratterizzare e quantificare i microcoaguli fibrinaloidi potrebbero aiutare a migliorare la diagnosi di long COVID e guidare le strategie di trattamento [4-6].

Copyright © Sysmex Europe SE. All rights reserved.